Anche in Italia sono sbarcati i gelada, le scimmie delle rocce che vivono sugli altipiani dell’Etiopia centrale, tra i 1.800 e i 4.400 metri di quota. Dominick e i suoi 5 figli maschi sono partiti dallo zoo tedesco di Rheine nell’agosto scorso e dopo un viaggio di mille chilometri, sono approdati sulla “prateria degli altipiani” del Safari africano al Parco Natura Viva, unico parco zoologico a ospitarli in Italia.
“Scimmie dal cuore sanguinante” per le popolazioni etiopi, inconfondibili grazie ad una delle loro unicità: la macchia rossa e glabra che hanno al centro del petto, utile per indicare lo stato sociale e riproduttivo degli individui.
I gelada sono l’ultima specie di primate erbivoro brucatore, un tempo molto diffuso in Africa e anche al Parco, dopo qualche giorno di acclimatamento, i sei hanno preso possesso delle rocce che lo staff ha predisposto per loro e li si può ammirare seduti sulle zampe posteriori mentre strappano l’erba, di cui consumano parte verde, semi o rizomi a seconda della stagione. Hanno una grande abilità manipolativa, tale da riuscire a separare ciascun filo d’erba ed essere in grado di scegliere quello preferito. E’ Dominick, il padre quindicenne, ad avere una lunga chioma bruna su tutto il corpo e la macchia sul petto di un rosso più acceso, mentre quella dei suoi giovani cinque figli mostra ancora un rosa sbiadito su una pelliccia più corta e più chiara. Un gruppo di soli maschi come quello di Dominick può ritrovarsi anche in natura, dove i giovani maschi, raggiunta la maturità sessuale, si uniscono per formare un gruppo sociale costituito da una gerarchia ben definita, dove il dominante riceve supporto e attenzione dai maschi di rango più basso.
Il declino in natura
Dimezzati rispetto all’ultimo rilievo aereo degli anni ’70, i gelada sono in declino soprattutto a causa dell’espansione agricola sugli altopiani etiopi, che li spinge in aree sempre più ristrette e impervie. La perdita di habitat è aggravata dalla competizione con il bestiame domestico e dalla erosione del suolo delle steppe d’alta quota: ecco perché è necessario che questa specie sia inserita nel programma europeo di conservazione ex situ (EEP – European Endangered species Program), oggi anche con il contributo anche del Parco Natura Viva.
Una socialità complessa
I sei gelada approdati al Parco Natura Viva hanno dei nomi molto particolari che iniziano tutti con la lettera “D” come il papà, che si chiama Dominick: altro non sono che i nomi del mese di nascita di ciascun individuo, in tedesco, preceduti da “D” o “De”. I suoi figli infatti sono Demay, Degust, Doctober, Dovem, Dember. Questa buffa strategia viene utilizzata per indicare la discendenza di Dominick e per conoscere immediatamente il mese di nascita degli individui, informazione importante per la possibile gerarchia di dominanza del gruppo. Mentre tutti i suoi figli sono nati a Rheine, Dominick è del Bronx, nato nel 2001 nel Bronx Zoo di New York.
Ospitare un gruppo di soli maschi per il Parco Natura Viva è stata un’importante azione di supporto al progetto di conservazione ex situ perché consente di gestire al meglio la socialità di questa specie a livello di popolazione europea. In natura, raggiunta la maturità sessuale, per garantire una alta diversità genetica, gli individui si “disperdono” o meglio lasciano il gruppo natale per cercare nuovi partner. Nel caso dei gelada, i maschi giovani possono unirsi tra di loro a formare un gruppo di soli maschi con un leader al proprio interno. Il leader, viene supportato da tutti gli altri maschi nella ricerca e conquista di femmine per costituire un proprio harem. I gelada, infatti, vivono in gruppi, chiamate unità, costituiti da un maschio e molte