di Silvia Allegri
Minareto e cupole azzurre che richiamano una moschea ottomana nella casa degli elefanti, ingresso in stile Art Nouveau, architettura in stile indiano nel reparto degli animali asiatici; ma anche percorsi didattici interattivi, avanguardia tecnologica, eventi culturali di respiro internazionale. Così si presenta ai visitatori il Budapest Zoo & Botanical Garden, uno dei giardini zoologici più antichi d’Europa. Questo parco appartiene alla particolare categoria degli zoo urbani storici, il cui capofila resta il Tiergarten Schönbrunn di Vienna. Esaurito il compito di pura esposizione al pubblico degli animali provenienti da spedizioni ed esplorazioni, come avveniva nei secoli passati, oggi questi zoo consentono alle persone metropolitane di avere una relazione permanente con il mondo naturale, quella relazione che viene cercata per istinto ma che ormai è spesso interrotta dalla frenesia della vita in ambienti artificiali.
UOMO E NATURA, UNA CONNESSIONE DA RISTABILIRE
Proprio questa consapevolezza guida Miklós Persányi, direttore dello zoo dal 1994, biologo ed ex Ministro dell’Ambiente, ispiratore di attività di conservazione di specie come i cavalli di Przewalski. Sin dall’inizio del suo mandato, Persányi ha promosso numerose iniziative volte alla riconnessione di cittadini e visitatori con l’ambiente naturale e alla sensibilizzazione sull’importanza della tutela dell’ambiente attraverso uno stile di vita rispettoso e consapevole. Ed è anche il motore di importanti ricerche scientifiche, con risultati straordinari. Proprio un’equipe medico-veterinaria di Budapest ha recentemente sperimentato una tecnologia finalizzata alla conservazione del rinoceronte. Il metodo consiste nel prelevare il seme a un esemplare in Sudafrica allo stato selvatico, riuscire a mantenerlo vitale per tutta la durata del viaggio, e utilizzarlo per l’inseminazione di femmine presenti nel giardino zoologico, dove nel 2007 è già nato un piccolo. Si è aperta quindi una nuova preziosa prospettiva in termini di conservazione.
PER I RINOCERONTI
Il Parco Natura Viva s ta collaborando con il Budapest Zoo & Botanical Garden e intende ripetere questa procedura con alcuni rinoceronti che vivono nella riversa di Ongava, in Namibia, all’interno del progetto volto a contrastare il bracconaggio. I rinoceronti dovranno, infatti, essere addormentati per poter inserire il microchip nel loro corno, così che sia sempre rintracciabile. Nel frattempo verrà anche prelevato il seme da utilizzare per l’inseminazione artificiale.
BUDAPEST ZOO: UNA STORIA LUNGA 150 ANNI
Lo scorso 7 agosto il Budapest Zoo & Botanical Garden ha compiuto 150 anni, e resta l’istituzione più visitata dell’intera Ungheria, con oltre un milione di presenze all’anno. La ricorrenza è stata l’occasione per riflettere sul potenziale di questo luogo, per il cui rilancio il governo ungherese ha deciso di investire oltre 100 milioni di euro. Durante il simposio, insieme alla visita dei diversi reparti, si è dato particolare risalto alla sezione della didattica, con un percorso ad hoc pensato per i responsabili dei progetti educativi,tra i quali era presente anche il Parco Natura Viva.