Ibis eremita, migrazione primaverile: Idefix di nuovo a sud, torna sul Gargano

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Bussolengo, 28 marzo 2017 – Jazu e Peter tagliano per primi il traguardo della migrazione primaverile degli ibis eremita, battendo ogni record di rientro nei quartieri estivi con un viaggio durato meno di 72 ore. Nei prossimi giorni si attendono almeno 25 uccelli solcare i cieli italiani da Orbetello verso il fresco dei siti di riproduzione a Salisburgo e in Baviera, dove gli esemplari trascorreranno l’estate fino al momento di tornare a svernare in Toscana. Nel frattempo viaggiano celeri Francesco, Salem, Flumisel, Luna e Sommo, in volo nel triangolo tra Treviso, il Tirolo e Brescia. Ma c’è chi fa parlare di sé più degli altri: si chiama Idefix, anello 029, e anche quest’anno è volato in direzione opposta, dritto a sud, verso quel Parco Nazionale del Gargano in cui lo scorso anno trascorse la primavera, l’estate e l’alba dell’autunno. Poi le batterie esaurite del suo gps costrinsero i ricercatori ad andarlo a prendere in auto. Oggi, arrivato a Manfredonia, sembra intenzionato a fermarsi ancora.

Tornati (quasi) indietro dall’estinzione

Tutti dotati di anello identificativo e gps, gli esemplari fanno parte del progetto cofinanziato dall’Unione Europea “Reason for hope” per la reintroduzione in natura dell’ibis eremita, promosso dai ricercatori austriaci del Waldrappteam e sostenuto dal Parco Natura Viva di Bussolengo, unico partner italiano. “Estinti in Europa da 4 secoli, gli ibis sono stati riportati nei nostri cieli grazie al prelievo di esemplari nati nei parchi zoologici”, spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo. “L’uomo è intervenuto per mostrare loro la rotta di migrazione e fare in modo che questa specie tornasse a migrare, per svernare nel Mediterraneo e riprodursi in nord Europa”. Ogni anno in estate, un genitore adottivo sale a bordo di un ultraleggero e guida un gruppo di ibis in Toscana, per lo svernamento; in primavera poi, gli esemplari sono in grado di tornare autonomamente per riprodursi e trascorrere la bella stagione al fresco del nord. “Tranne qualcuno, stando a quanto ci indicano i fatti. Non sappiamo bene perché Idefix abbia scelto per la seconda volta consecutiva di percorrere la stessa rotta e fermarsi nello stesso posto. E’ possibile che sia stato disorientato dallo sbalzo temperature ma è possibile anche che abbia ripetuto la rotta quest’anno poichè l’aveva già percorsa la scorsa primavera. Di certo c’è che sul Gargano abbia trovato buon cibo: diversamente, è difficile che si sarebbe fermato”, conclude Cesare Avesani Zaborra.

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