Lasciarsi contagiare da una risata allungherebbe i momenti che riserviamo al gioco mentre guardarsi reciprocamente negli occhi durante l’atto sessuale prolungherebbe la durata del rapporto. E non solo negli uomini ma anche negli altri animali. Sono solo alcuni dei risultati emersi dai numerosi studi svolti da un team di ricercatori dell’Università di Pisa guidato dall’etologa Elisabetta Palagi, presentati oggi durante la seconda giornata del Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi in corso al Parco Natura Viva di Bussolengo fino a lunedì 7 ottobre. Un partner d’eccellenza che condivide con il parco zoologico del Lago di Garda anche un importante progetto di conservazione in Etiopia per la salvaguardia dei gelada, le “scimmie dal cuore sanguinante”. E proprio i gelada, insieme a macachi, bonobo e perfino a specie che l’evoluzione ha tenuto molto lontane dall’uomo come i suricati, sono stati oggetto dell’indagine dei ricercatori con lo scopo di comprendere quale ruolo abbia la mimica facciale nelle dinamiche comportamentali di un gruppo animale. Tra i criteri per individuare le specie adatte che queste fossero altamente sociali, proprio come noi.
“Abbiamo osservato ad esempio – spiega Palagi – che nel macaco di Tonkean, un primate che vive solo nell’isola di Sulawesi, grazie ad una particolare espressione del viso è possibile sedare senza troppo sforzo un litigio in corso mentre la vittima della contesa viene “consolata” subito dopo da alcuni individui, in un atteggiamento che denota una spiccata capacità di dimostrare empatia. Questo produce un effetto benefico sulla vita della colonia, lasciando agli esemplari la possibilità di mettere a punto strategie utili per mantenere il benessere del gruppo”. Nel gioco poi, è stata riscontrata una vera e propria “risata” che, se accolta e replicata dai propri compagni, migliora la qualità della loro “amicizia” e prolunga le sessioni di gioco rispetto al tempo impiegato da una specie in cui la mimica facciale non viene mai sfruttata.
E che dire delle abitudini sessuali dei bonobo, che per eccellenza utilizzano quest’attività per sciogliere conflitti e tensioni? “Abbiamo analizzato che anche qui l’accoglimento dell’espressione facciale dell’altro incrementerebbe i tempi del contatto sessuale, osservando addirittura che se un terzo vuole distogliere l’attenzione di uno dei due intento nell’atto, gli sarà sufficiente distrarlo attirando su di sé lo sguardo. Sembrerebbe quasi che più che competere per il sesso, si competa per lo sguardo di attenzione”. Insomma, ci sono tanti modi per evitare i conflitti: consolarsi, ridere, guardarsi negli occhi. Ma soprattutto, provare empatia.