Tra i villaggi di Venezuela, Brasile, Guyana e Suriname si racconta che esistano esemplari tanto grandi da poterne udire i passi mentre si aggirano per la foresta. Nel suo nome, il suo primato: con i suoi 170 grammi, la tarantola Golia è il ragno più pesante al mondo, capace di rilasciare tossine neurotossiche letali con un solo morso. Pasteggia con rane e roditori in una tana rivestita di seta, oltreché con grilli, scarafaggi e altri ragni. Ma a nulla valgono le sue armi quando sul cammino incontra l’uomo. Nell’imminenza di Halloween, a lanciare l’emergenza è il Parco Natura Viva di Bussolengo: “Il commercio eccessivo rischia di mettere in pericolo uno dei ragni più spaventosi al mondo prima ancora di sapere quanti esemplari ne esistano in natura”.
“C’è bisogno urgente di un censimento sul campo”, spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva. “La tarantola Golia, per le sue incredibili caratteristiche, è un animale di libera vendita molto richiesto tra i collezionisti, che non ha bisogno di alcun certificato CITES (Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione) di accompagnamento. Spesso viene mantenuto singolarmente, quindi non riprodotto. Questo può significare che a monte, il fenomeno del prelievo dalla foresta amazzonica sia più comune di quanto si pensi e che d’altra parte, rimanga poco tracciabile”. E se a questo si aggiunge che la specie è inserita nella Lista Rossa IUCN come “non valutata”, si capisce l’urgenza di acquisire i dati scientifici minimi per attuare programmi di conservazione efficaci.
Nonostante gli otto occhi, la tarantola golia ha una vista pessima ma possiede peli modificati su zampe e addome che la mettono in guardia alla minima vibrazione. Se minacciata, emette un suono stridulo strofinando le zampe e può scagliare una pioggia di peli urticanti contro eventuali nemici, come dei missili, mettendoli in fuga. Ma senza ricerca scientifica che la aiuti a difendersi, le sue armi rischiano di essere spuntate.