Ci vuole una quantità discreta di tarme della farina per soddisfare le pance esigenti di 8 giovani suricati, specialmente perché questi impiegano gran parte delle proprie energie scavando nuovi cunicoli e misurandosi in giochi di lotta irrefrenabili: una prova generale di quella che sarà la loro vita da adulti. Di fronte ad una colonia di suricati più che raddoppiata rispetto a quella iniziale e alle temperature miti di questo autunno che li tiene ancora fuori dalle loro tane sotterranee, i ricercatori del Parco Natura Viva di Bussolengo hanno messo a punto un diversivo utile all’etologia e al benessere degli esemplari: nascoste le telecamere dentro vecchie zucche ripiene di tarme della farina, sono riusciti a studiare gli equilibri sociali degli otto vivaci fratelli, monitorandone le relazioni e il carattere individuale.
“I più grandicelli, nati in primavera, aiutano i piccoli nati in estate ad apprendere le “regole del gioco” necessarie alla vita di gruppo”, spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo. “Così i neofiti imparano ad attendere il proprio turno per accedere alle risorse mentre i più “maturi” si esercitano a fare i genitori, in una specie dove anche i papà si prendono cura dei piccoli”. Famosi per il tipico comportamento da “sentinella” che allerta il gruppo di eventuali predatori, i suricati costituiscono delle gerarchie molto severe e prevalentemente femminili, che prevedono anche l’esilio di alcuni componenti. “Un duro allenamento alla vita da piccoli, con la supervisione costante degli adulti, può facilitare in futuro le relazioni di ognuno. Questi mammiferi africani sono infatti animali sociali, che trovano la propria forza nell’organizzazione del gruppo, in virtù della quale gestiscono la propria strategia di sopravvivenza”, conclude Spiezio.