Doppio fiocco azzurro al Parco Natura Viva, dove papà Sven ha salutato la nascita di due maschietti venuti alla luce a tre giorni di distanza l’uno dall’altro. Fratelli di padre ma di mamme diverse, i due piccoli di renna dipendono ancora in tutto da Äiti e Maze, che hanno affrontato da sole tutte le fasi del parto notturno. E in un gruppo che ha raggiunto ormai i 9 esemplari, la presenza di altre femmine con figli permetterà loro di avere della “aiutanti preparate” in grado di sostituirle per ogni evenienza. “Allonursing” per la scienza, questione cruciale in natura per una specie che nel giro degli ultimi 8 anni è passata da “rischio minimo” a “vulnerabile si estinzione”, aggravando di due livelli il proprio stato di conservazione: se mamma è in difficoltà, la sopravvivenza del piccolo è comunque garantita dal supporto delle altre, fino anche ad arrivare all’allattamento. Venti giorni uno e ventitré l’altro, i due già si spalleggiano a vicenda e iniziano a brucare. E per i nomi, bisognerà attendere l’annuncio sui social.
“Pur potendo contare l’una sull’altra”, spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva. “Äiti e Maze sono due mamme molto diverse. Undici anni l’una e tre anni l’altra, Maze è molto pemurosa e sempre la prima ad arrivare. Äiti invece, con l’esperienza di quattro figli lascia un pò più andare prima di correre in protezione del piccolo. Anche se una delle cose in grado di stimolare l’immediato intervento di qualunque mamma è proprio l’avvicinamento di papà Sven”. In questa fase infatti, il rapporto con la figura paterna è nullo. Diventerà conflittuale in occasione della stagione riproduttiva dei 2 anni di vita della prole. “Il papà cercherà di allontanarli e si lavorerà per tempo per cercare loro nuovi gruppi sociali con femmine che possano essere interessate. Nel frattempo, questo maggio con temperature non ancora estive ha di molto favorito le prime settimane di vita dei due piccoli”.
Infrastrutture umane, deforestazione e cambiamento climatico stanno progressivamente minacciando questa specie che vive solo nell’emisfero boreale del Pianeta. Senza contare l’inquinamento, che già da anni sta compromettendo la salubrità dei licheni di cui si nutre.