Bussolengo, 22 settembre – Impossibile trattenere un sorriso di fronte al primo pulcino di ara macao nato al Parco Natura Viva di Bussolengo. Il piccolo pappagallo sudamericano ha messo il becco fuori dal nido un po’ in anticipo rispetto al previsto e il suo piumaggio ne mostra tutte le conseguenze: un bel rosso scarlatto, giallo e azzurro su tutto il corpo, mentre sul viso ancora non appare una penna. Eccezion fatta per una netta cresta di piumette rosse sulla testa, che si allunga dal becco al collo. E allora si è deciso di chiamarlo Flex, il nome che con uno sforzo di memoria conduce ad uno dei 4 avvoltoi dalla testa spennacchiata de “Il libro della Giungla”, mentre dialoga stancamente con i propri “amici” dall’alto di un ramo.
“Primo pulcino per la nostra coppia di ara macao, che si sta prendendo cura di lui con l’attenzione di una coppia esperta”, spiega Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del Parco Natura Viva di Bussolengo. “L’aspetto un po’ bizzarro di Flex deriva probabilmente dal fatto che abbia lasciato il nido prima che il suo piumaggio fosse completo, iniziando in anticipo la sua esperienza di convivenza con gli altri inquilini del suo reparto”. Ed effettivamente quella di Flex, sarà una prova di equilibrio: insieme alla sua famiglia vive anche una coppia di hocchi maggiori, due uccelli galliformi delle foreste sudamericane, dal carattere deciso e dalla tendenza ad occupare gran parte dello spazio a loro disposizione. “Flex vive in un mix-exhibit, ovvero in un reparto misto – continua Sandri – dove convivono specie diverse in funzione dell’habitat che in natura li accomuna e avrà ancora bisogno di tempo per allenare le proprie capacità sociali. Nel frattempo, mamma e papà si prenderanno cura di lui ancora per molti mesi, con o senza piumaggio sulla testa”.
MINACCIATI DI ESTINZIONE, QUALCHE NIDO PIU’ IN LA’ ANCHE DUE PICCOLI AMBIGUA – A qualche passo dal nido di Flex, un’altra famiglia di pappagalli è indaffarata a prestare le cure dei primi mesi ai propri piccoli, che in questo caso sono due. Sudamericani anche loro, rappresentanti del genere ara anche loro, appartengono però alla specie ambigua, nota per una proverbiale monogamia (avevamo scritto di loro qui). Rispetto a Flex purtroppo, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura classifica i due piccoli ambigua a due livelli di rischio estinzione maggiore e ne stima non più di 2.500 individui maturi rimasti a popolare le foreste americane dall’Honduras alla Colombia. I pulcini – senza cresta e dal piumaggio completo di un tipico verde sgargiante – sono inseriti per questo nel progetto di conservazione che il Parco Natura Viva sostiene in Costa Rica, paese “hot spot” delle minacce che soffre questa specie.
“Nel giro di 3 generazioni, il Costa Rica ha subito un declino di più del 50% degli esemplari di questa specie a causa del commercio illegale e della deforestazione – spiega Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva – che hanno portato, tra le altre cose, alla perdita dell’almendro di montagna, una pianta fondamentale per l’alimentazione e la nidificazione dell’ara ambigua”. Base del progetto è il Santuario de Lapas El Manantial, dove si sta lavorando per caaratterizzare geneticamente 65 ara ambigua ospitati in ambiente controllato, identificare quelli con una maggiore diversità genetica e formare così nuove coppie riproduttive. “Si tratta di un primo passo molto importante, che ha l’obiettivo di reinserire nell’area del “Corredor Biòlogico San Juan-La Selva la progenie di queste nuove coppie e ribaltare il destino di questa specie”. Nel frattempo, i due piccoli del Parco Natura Viva fanno parte del contingente di 95 individui presenti nei parchi zoologici d’Europa.