“CONSERVATION WITHOUT MONEY IS CONVERSATION”
Nel 2022, i parchi zoologici d’Europa hanno investito 23 milioni e 700 mila euro in progetti di conservazione delle specie a rischio di estinzione, in ogni angolo del globo. Dati dell’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari (EAZA), emanati ipochi giorni fa. “La sfida è quella di tutelare la biodiversità nel suo contesto globale, possibile solo se si garantisce un intervento sistematico di tutti gli attori che garantiscono la fattibilità scientifica e la sostenibilità economica dei progetti di conservazione.
Un bagno di realismo ormai divenuto necessario”, ha specificato all’avvio dei lavori Cesare Avesani Zaborra, CEO del Parco Natura Viva, di ritorno dalla conferenza annuale che quest’anno ha riunito a Helsinki i 312 parchi zoologici europei confederati nell’EAZA. “Di quell’ingente somma, che ha coinvolto la conservazione di oltre 600 specie animali, l’area più finanziata in assoluto è stata l’Africa, destinataria del 33,7% del totale degli investimenti, seguita dalla’Asia con il 24,8%. Europa terza, con quasi 5 milioni di euro investiti nella conservazione dei suoi habitat naturali, dopo la quale arriva il Sudamerica con circa 2 milioni e 300 mila euro. In termini di specie animali invece, i progetti di conservazione che hanno coinvolto i mammiferi sono stati il 52%, ai quali sono seguiti il 23% di progetti “multispecie”, che hanno coinvolto cioè un approccio multiplo, in grado di ripristinare una coesistenza di specie animali e vegetali”.
Reintroduzioni in natura di specie in pericolo, diffusione incontrollata di specie aliene, impatto delle attività dell’uomo sugli ecosistemi naturali e traffico illegale di animali protetti. Tutti temi cardine che terranno ricercatori, accademici, medici veterinari, biologi e naturalisti impegnati ancora fino a domani sera.